Camilla e il vero amore per la moda di Carlotta G.

Questa è la storia di Camilla, una simpatica ragazza di 22 anni affetta dalla sindrome di down, che amava molto la moda. Frequentava sempre le sfilate e aveva un quaderno pieno zeppo di appunti, capi e disegni di modelli. Il suo sogno era di diventare stilista nonostante i suoi genitori non la appoggiassero per paura che avrebbe sofferto in caso di rifiuto.


La sua amica Lisa, provò ad aiutarla e le venne in mente un’idea: “Camilla, firmerò io i tuoi disegni e se li accetteranno sveleremo chi è il vero autore e tu avrai l’opportunità di diventare una stilista”. “Ok, ci sto!”, rispose Camilla e le due amiche si misero al lavoro.
Giorno e notte Camilla e Lisa lavorarono al progetto e dopo quasi una settimana, finalmente il loro book era finito con più di 20 strepitosi modelli.



Dopo qualche giorno Lisa, piena di speranza, entrò alla Faschion Vanity. Una segretaria la fece accomodare in una grande sala d’attesa dove aspettò per più di 3 ore, infine un signore, indaffarato e sfuggente, la fece entrare ma, senza neppure guardarla negli occhi, le disse che era sicuramente troppo giovane per aver fatto un buon lavoro e la pregò di accomodarsi all’uscita.
La stessa scena si ripeté, purtroppo, nella seconda casa di moda, e poi nella terza, e nella quarta non andò molto meglio: quell’anno andava di moda il nero e il grigio e i suoi disegni erano troppo colorati per poter essere “très chic”, comunque il responsabile delle Collezioni assicurò a Lisa che li avrebbe mostrati al suo capo stilista.
Dopo un’altra settimana di attesa, il telefono di Lisa squillò. Dall’altra parte del telefono, una segretaria chiedeva un incontro da parte del suo capo per il giorno dopo.
Questa volta, guidata da un buon presentimento, Camilla accompagnò Lisa alla Glam House, la casa di moda più famosa della città. Entrarono, discrete e leggermente intimidite ma anche decise a mettere in atto il loro piano.


Dopo una breve attesa le due amiche furono fatte accomodare e, senza indugio, svelarono che la vera autrice dei disegni era Camilla.
Il giovane manager la fissò a lungo nei chiari occhioni a mandorla e dopo, una interminabile silenzio, scandì nette queste parole: “F-A-N-T-A-S-T-I-C-I! I tuoi disegni sono fantastici…! Saranno i modelli di punta della prossima collezione Primavera, però mi devi promettere che continuerai ad amare la moda con la forza e l’entusiasmo che ti hanno portato da me”. Le ragazze, felici, si strinsero in un lungo abbraccio, Camilla in breve tempo diventò una stilista affermata, la prima creatrice di moda affetta da sindrome di down, esempio di determinazione, coraggio e bravura per tutti.



Disegni di Carlotta, Filippo, Rebecca, Virginia, Alexs e Ines

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