La missione gattara di Emma C.

“Va bene, allora appuntamento domani dalla finestra alle 15.09”. Così finì la miriade di messaggi che, quel giorno, si erano scambiate Ririko e Mizuki. 

Aspettate, avete ragione, adesso chiariamo meglio dove ci troviamo e chi sono queste due ragazze. 

Siamo in Giappone, anno 2008, Ririko e Mizuki sono due grandissime amiche, ma non hanno mai fatto una conversazione faccia a faccia, già proprio così, perché Ririko ha un’enorme problema di ansia sociale; al solo pensiero di avere una folla composta da più di due o tre persone davanti le viene da vomitare...E io lo posso dire con certezza perchè io sono Tsukiyama, la sorella minore di Ririko e la conosco come le mie tasche! Beh di Mizuki non c’è molto da dire è semplicemente la ragazza del giardino accanto al nostro e si è conosciuta con mia sorella dalla finestra, poi via e-mail e il resto è storia… 

Ma veniamo a noi, perché proprio l’appuntamento alle 15.09? 

Ririko e Mizuki avevano intenzione di capire cosa facesse la nostra vicina, l’amabile Signora Toku la gattara, ai suoi poveri gatti e al suo povero nipotino che tutti i giorni, ma proprio tutti i giorni, sentivamo urlare dal dolore. Tutto questo da affrontare in due, essendo due ragazze carine e simpatiche, può sembrare una passeggiata ma beh, per mia sorella non è affatto così; quindi quel misterioso appuntamento dalla finestra, quel giorno, servì a decretare proprio questo, la presenza di mia sorella nella Spedizione Gattara come gli piace chiamarla. 

Ma eccoci finalmente alla fatidica conversazione alla finestra delle 15.09
“Non ci penso nemmeno a farti andare da quella perfida donna tutta sola! E poi questo è un lavoro che dobbiamo fare noi due, io e te!” disse mia sorella, ”Ma pensa se fossimo sul punto di scoprire cosa succede in casa della Toku e ti venisse da vomitare per colpa di tutti quei gatti che ci fissano!!!” disse invece Mizuki, e sinceramente adesso non so più a chi dare ragione… 
Alle 15.59 la discussione finì e portò ad una decisione molto saggia secondo me: Mizuki sarebbe andata a casa della Toku e mia sorella avrebbe monitorato tutto da casa con il binocolo di nostro padre. Tutto sarebbe dovuto accadere il giorno 21 ottobre ma le indagini erano iniziate giorni prima… 

Precisamente il 13 ottobre alle ore 14.07 quando a mia sorella arrivò da Mizuki questo messaggio: “Ho trovato delle tracce di sangue davanti al giardino della gattara”. 
Non so bene quale fu la sua reazione, so solo che sentimmo urlare, trovammo Ririko davanti al computer con le mani sul viso e ricordo che, quando arrivai per capire cosa fosse successo, mi disse solo: ”Io andrò con lei”. 

Giorno dopo giorno arrivò il 20 ottobre, la vigilia della Spedizione Gattara, giorno in cui sarebbe successa una cosa straordinaria: mia sorella e Mizuki si sarebbero viste faccia a faccia per la prima volta in tutta la loro storia di amiche. Ririko si era messa il suo vestitino giallo con i fiori verdi e tutti eravamo molto emozionati ed agitati, tutti tranne lei che alle 18.09 uscì di casa, si avvicinò a Mizuki, si abbracciarono e in coro si dissero: ”A domani allora!”, cose normali fra amiche no? 

Quel giorno arrivò e beh, posso solo dire che è stato un giorno da ricordare. 

L’appuntamento era stato fissato alle 22.09, davanti al giardino della signora Toku; era una notte di luna piena con una leggera foschia e un vento gelido molto insolito per ottobre. 
Non c’era un vero e proprio piano, l’idea era solo quella di intrufolarsi dentro la casa per trovare qualche indizio significativo. Erano giunte all’entrata del giardino buio, i gialli occhi dei gatti le fissavano insistentemente, si strinsero forte la mano ma non dissero una parola, compirono il primo passo all'interno del giardino fino ad arrivare alla soglia della porta in cui Ririko si tolse dalla testa una forcina che porse a Mizuki e clak, la porta si aprì e iniziarono passo dopo passo a entrare nella casa. 
Ma arrivata proprio al centro del salotto Ririko non ce la fece più; troppi occhi di gatti addosso, troppa agitazione, vomitò. Le luci si accesero e iniziarono a sentire dei passi sempre più vicini, fino a quando la Signora Toku, la gattara, fu davanti a loro.
Tra Ririko,  Mizuki e la gattara ormai, c’era solo una macchia di vomito. “Oh cielo povera cara! Cosa ti è accaduto! Brutti gattacci cosa avete fatto passare a questa amabile fanciulla! Scusatemi care vi serve aiuto? Oh, ma cosa ve lo chiedo a fare!!! È evidente che ne abbiate bisogno, vieni cara siediti, siediti che ora ti porto un po’ di tè… “. 
Così dicendo scomparve fra i suoi gatti per andare in cucina. Ririko e Mizuki non poterono fare altro che mettersi a ridere a crepapelle, era una situazione così surreale! Si guardarono intorno, nessun gatto torturato o con grandi ferite ma tutti lavati e curati solo con qualche benda addosso. Ad un tratto sentirono una vocina che piano sussurrava: ”Moshi Moshi signorine. Cosa ci fate qui?” Bella domanda, come era possibile che la signora Toku non glielo avesse ancora chiesto?. “Siamo venute a vedere come stanno i gatti della nonnina” rispose Mizuki “Perfetto, sayonara” . Squadrando il ragazzino si accorsero che anche lui non aveva particolari segni di cose terribili, solo un piccolo cerotto al ginocchio. Quando la Toku tornò con due tazze di tè fumante che porse alle ragazze Ririko raccolse tutto il suo coraggio e chiese alla signora: ”Mi scusi signora come mai sentiamo sempre i suoi gatti e il suo nipotino urlare per il dolore?” “Oh immagino quanto vi siate preoccupate sentendo quelle grida! È semplice, io prendo sotto la mia ala tutti i gattini randagi della città e li curo dalle loro malattie, a volte anche con qualche puntura, ed è per questo che fanno quelle scenate. Per quanto riguarda il mio nipotino in questo periodo sta imparando ad andare in bicicletta e a volte prende delle grandi straccionate!”. 

La conversazione non so per quanto andò avanti, ma vi dico questo che riassume come andò a finire: oggi è il 26 dicembre e sono le ore 14.09 e io sono sul divano della signora Toku a scrivere questa storia, insieme a tutti i suoi gatti. 

10 commenti:

  1. brava Emma hai scritto un bellissimo racconto

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  2. bravissima amica! Hai scritto un testo molto scorrevole e piacevole da leggere perchè non ti annoia mai, complimenti un testo fantastico!

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  3. Brava Emma sei stata geniale!

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  4. Testo molto carino e originale👍
    Aleks.

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  5. Bravissima molto scorrevole e originale!!!!👍👍👍👍👍👍👍
    Rebecca

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  6. bravaaaaaaaaaaaaa Emma!!! Il testo è bellissimo !

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  7. Che bello emmaaaaa!!!!bellissimo❤️

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